Bonomi, presidente di Confindustria, invita il governo ad intervenire al più presto.
In un’intervista al Corriere della Sera Carlo Bonomi parla di quello che accadrà in autunno sulla questione energetica. Il presidente di Confindustria chiarisce che lo choc energetico non è tutto da imputare alla guerra in Ucraina, puntualizzando che Confindustria è un anno che dice che l’energia è un problema. “Non possiamo continuare a raccontarci che tutto va bene perché le difficoltà e le preoccupazioni sono enormi sia sull’attività produttiva che per l’occupazione”.
Bonomi lancia l’allarme delle industrie che non reggono il peso delle bollette quadruplicate, ricordando che solo nei primi mesi del 2022 è salita la cassa integrazione del 45%. “In autunno arriveranno nuovi rincari energetici mentre l’inflazione dei mesi scorsi sulle materie prime continuerà a scaricarsi sui rezzi al consumo. Ci saranno seri problemi su redditi e potere d’acquisto delle famiglie”.
Il presidente di Confindutria ammonisce i partiti e il governo
Il presidente di Confindustria critica i partiti politici che ignorano l’allarme pensando solo alla campagna elettorale e chiede a Palazzo Chigi e Quirinale di chiedere uno sforzo ai partiti. Per Bonomi bisogna agire in fretta anche se è un governo dimissionario come se si trattasse di un terremoto, “oggi c’è un terremoto economico”. Secondo Bonomi non possiamo permetterci di aspettare il prossimo governo. Bisogna prendere misure per preservare le aziende energivore e gasivore in caso di razionamento come stanno facendo altri paesi europei.
Per Bonomi è incomprensibile che i paesi europei si muovano in ordine sparso e “non si faccia di più per agganciare la Spagna che ha molti rigassificatori alle rei europee di gasdotti”. In Italia però non si sta facendo nulla né si parla di spending review tra i partiti che dovrebbero mettere da parte tutte le promesse che rischiano di essere deleterie come quella sulle pensioni. “L’industria è un tema di sicurezza nazionale e se c’è un’emergenza di queste dimensioni i partiti devono indirizzare lì le risorse” dice il presidente di Confindustria.